Sono una PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA AD ORIENTAMENTO PSICOANALITICO.
Iscritta all’Ordine del Lazio nella sezione A dell’Albo degli Psicologi del Lazio dal 23/11/2015 con il numero 21692.
L’approccio psicodinamico, fra tutti i tipi di psicoterapia, è uno degli orientamenti che esplora i “movimenti” del nostro mondo interiore, che avvengono tra coscienza e inconscio. Quest’ultimo è un mondo nascosto, dove ha origine tutto ciò che non è razionale, così come ad esempio i nostri desideri più profondi. Si tratta di una realtà interiore molto difficile da spiegare a parole, ma con cui entriamo in contatto, ad esempio, attraverso i sogni.
Proprio riportando in superficie le nostre parti inconsce, ad esempio, possiamo imparare a cogliere i segnali di una relazione tossica o di una condizione che non ci fa stare bene; ci possiamo rendere conto che non c’è una comunicazione profonda con l’altro, magari ci sentiamo frustrati, arrabbiati, tristi e non valorizzati o riconosciuti dai nostri affetti. È necessario in questi casi andare più nel profondo, rispetto a noi stessi e ai rapporti che stiamo vivendo.
Può essere fondamentale in questo senso l’inizio di un percorso psicologico, perché può permetterci di “prenderci” un momento solo nostro, uno spazio e un tempo in cui iniziare una ricerca personale, rispetto alla nostra storia e alle nostre dimensioni più intime. Essere in grado di sentire noi stessi, comprendere nel profondo ciò che sentiamo in diversi momenti della giornata e con diverse persone, può essere un fondamentale “sensore” e guida per muoverci verso ciò che è importante per noi.
Non sempre, infatti, è scontato e immediato renderci conto se siamo arrabbiati, felici oppure euforici, tristi o confusi, in preda all’ansia o angosciati. Teniamo sempre a mente che sentire noi stessi deve essere il punto di partenza di ogni rapporto che costruiamo, essere sempre onesti con noi, prima di tutto, per poi poter esserlo con gli altri.
Il termine psicodinamica viene dall’unione di “psiche”, mente, e “dinamica” che fa riferimento a delle forze in movimento. I pensieri e le emozioni possono essere considerati come forze mentali che sono costantemente in movimento e spesso in conflitto tra di loro.
Una definizione di psicodinamica ce la dà la Treccani:
«Orientamento (detto anche psicologia dinamica), proprio di autori e correnti della psicologia del profondo, che antepone i processi alle manifestazioni osservabili della vita mentale, ricercandone cause e fini in fattori che si sottraggono al riconoscimento immediato della coscienza»
La psicologia psicodinamica è, dunque, lo studio dei processi mentali dal punto di vista dinamico. Fa esplicito riferimento a uno specifico approccio alla teoria della personalità, intesa come risultato della costante interazioni tra forze che possono interagire o essere in conflitto tra loro.
La teoria psicodinamica
Le basi della psicoterapia ad orientamento psicodinamico sono strumenti teorici e tecnici di matrice psicoanalitica. La teoria psicodinamica esplora aspetti del funzionamento intrapsichico e relazionale del paziente che non sono direttamente accessibili alla coscienza, come processi e dinamiche inconsce che influenzano continuamente la relazione terapeutica.
Una delle definizioni fondamentali di psicoterapia psicodinamica è stata proposta da Gunderson e Gabbard (1999). Secondo gli autori la psicodinamica è un approccio che “rivolge una profonda attenzione all’interazione terapeuta-paziente, con interpretazioni del transfert e delle resistenze, condotte in tempi accuratamente definiti e inquadrate in una elaborata valutazione del contributo del terapeuta alla relazione interpersonale”.
L'approccio psicodinamico comprende, quindi, numerosi modelli psicodinamici della personalità e tra questi menzioniamo:
Il modello strutturale freudiano e i suoi sviluppi, che nasce con S. Freud e si evolve con gli psicologi dell’Io (H. Hartmann, A. Freud, J. Sandler, E. Erikson).
L’approccio interpersonale, che si pone in posizione critica rispetto all’approccio freudiano, dando particolare importanza alle influenze esercitate sulla personalità da fattori sociali e culturali e alle interazioni personali (E. Fromm, H.S. Sullivan, F. Fromm Reichmann).
La Psicologia del Sé, che teorizza l’esistenza di un Sé concepito con un suo funzionamento indipendente e una sua vitalità (H. Kohut).
Ho imparato che essere psicoterapeuta è come essere anche un po’ artisti; sono stata sempre convinta che attraverso un dipinto si comunica un po’ di sé all’altro e nel farlo si crea uno spazio di fiducia nel pensiero e nella condivisione di esperienze. Fare psicoterapia significa riscrivere la propria storia, fermarsi a guardare, coltivare e curare una passione, imparare a mettersi nella posizione di ascolto e conoscenza di sé per poi accogliere e ascoltare l’altro. Significa scegliere di affrontare se stessi, le proprie paure e difficoltà e arrivare a sentirsi più padroni della propria vita.
Per descrivere la mia persona, professionista della salute psichica, voglio pensare al mio percorso professionale, a volte pieno di curve ma sempre in salita. Ciò mi fa pensare che ancora oggi la mia formazione è in continua evoluzione, proprio come si realizza nella stanza di terapia con i miei pazienti, nei percorsi di vita narrati, a volte tortuosi ma sempre in trasformazione.